SANTA MARIA NOVELLA STORIA – UNDICESIMA PARTE

Cappella Strozzi di Mantova. Sul lato sinistro del transetto, in posizione rialzata rispetto al pavimento della chiesa, nel decennio 1340-1350 venne costruita la cappella in onore di S. Tommaso d’Aquino, per la munificenza della famiglia Strozzi di Mantova.

Le pareti furono affrescate dai fratelli Nardo e Andrea di Cione Orcagna: sulla parete destra sono rappresentati il Purgatorio (in alto) e l’Inferno (in basso); sulla parete sinistra il Paradiso; su quella di fondo il Giudizio Universale. Sulle vele della volta è ripetuta la figura di S. Tommaso con i simboli delle quattro virtù cardinali.

Sull’altare, Polittico gotico su tavola di Andrea Orcagna (firmato e datato 1357): al centro Gesù, circondato di serafini, dà le chiavi a S. Pietro e il libro della sapienza a S. Tommaso (il quale è presentato dalla Vergine). A destra S. Giovanni Battista, S. Lorenzo, S. Paolo Apostolo; a sinistra: S. Caterina d’Alessandria e S. Michele Arcangelo.
Anche la vetrata sulla parete di fondo è opera di Nardo di Cione e rappresenta due figure sovrapposte: in alto una Madonna con Bambino e sotto S. Tommaso d’Aquino.

Sacrestia. La sacrestia nacque come cappella dell’Annunciazione di Maria verso il  1380 e fu costruita sulla parte terminale della chiesetta antica, secondo l’architettura della nuova chiesa, a vano unico gotico.
Nel 1386 monna Andreola dei Cavalcanti, vedova di Mainardo Cavalcanti, che aveva commissionato la cappella dell’Annunciazione di Maria, fece fare la grande e magnifica trifora. La realizzazione si deve a don Leonardo di Simone, vallombrosano del monastero di S. Pancrazio. La parte centrale rappresenta l’Annunciazione a cui seguono, al di sotto, la Natività del Battista e il Presepe, mentre le luci laterali riportano quattro Storie di S. Giovanni Battista.

Sulla parete d’ingresso, sopra la porta, grandioso Crocifisso dipinto su tavola da Giotto. A sinistra della porta, Lavabo di marmo incorniciato in un bellissimo arco di terracotta invetrata, opera di Giovanni della Robbia (1498); sull’altro lato della porta. altro Lavabo marmoreo di Gioacchino Fortini (sec. XVII). Sull’altare Crocifisso di Maso di Bartolomeo (sec. XV).

Il grande armadio della parete di fondo, in legno di tiglio con la parte bassa in legno di cedro del Libano, fu fatto alla fine del ‘500 su disegno di Bernardo Buontalenti. Gli intagli e le dorature sono posteriori. Li eseguì Guerrino Veneziani nel 1693.
Contemporaneamente Camillo Perini dipinse sugli sportelli l’Annunciazione, s. Domenico e S. Tommaso d’Aquino. Gli armadi laterali in radica di noce ed ebano sono del 1743.

Sulle pareti, al di sopra degli armadi, sono collocate quattro tavole: Conversione di S. Paolo di Sebastiano Vini, detto il Veronese (la prima a destra), Battesimo di Gesù di Giovanni Strada (la seconda); S. Vincenzo Ferrer resuscita una donna di Pietro Dandini (la prima a sinistra), Crocifissione con le virtù teologali e cardinali di Giorgio Vasari (la seconda).

Per la sacrestia di S. Maria Novella il Beato Angelico aveva dipinto quattro reliquiari, tre dei quali (Madonna della Stella, Annunciazione e Adorazione dei Magi) sono esposti nel Museo di S. Marco, mentre il quarto è andato perduto.