SANTA MARIA NOVELLA STORIA – SETTIMA PARTE

La Scultura

Nella navata centrale, al primo pilastro a destra, vi è un’acquasantiera di marmo bianco, sostenuta da una colonnetta di rosso di Francia, portata da da Montpellier da ser Bellozzo Bartoli (sec. XV), con l’iscrizione: Da Monpelieri  Bellozzo e Bartolo mi fe’ venire per tener acqua da benedire.
Sulla base è indicato l’anno: MCCCCXXII.

Addossato al secondo pilastro a sinistra, il pulpito brunelleschiano, poggiato su un grande capitello capovolto. Ideato e disegnato dal Brunelleschi nel 1443 su commissione di fra Andrea Rucellai, fu eseguito da Giovanni di Pietro del Ticcia. I quattro pannelli a bassorilievo con storie di Maria (Annunciazione, Adorazione di Gesù Bambino, Presentazione di Gesù al tempio e Assunzione della Madonna) furono scolpiti da Andrea di Lazzaro Cavalcanti detto il Buggiano (figlio adottivo di Brunelleschi).

Tra il quarto e il quinto arco della navata destra, dentro una nicchia, statue della Madonna del Rosario e di S. Domenico (sculture in legno di fattura moderna), con accanto acquasantiera a forma di navicella di marmo bianco su agile piedistallo, fatta eseguire da Bartolomeo Cederni (sec. XVI).

Nella quinta arcata di sinistra, in alto sopra l’altare di S. Caterina da Siena, c’è l’organo. La tribuna attuale in pietra è del secolo scorso (1860) e sostituisce quella originaria, realizzata in marmo da Baccio d’Agnolo alla fine del secolo XV (che ora si trova nel South Kensington Museum di Londra).

Sull’angolo tra la parete della navata sinistra e quella del braccio sinistro del transetto vi è un’opera attribuita al periodo giovanile di Michelangelo Buonarroti: vaso di granito verde antico, sorretto da ina cariatide di marmo bianco, che serviva da acquasantiera.

Davanti alla porta della sacrestia, altra acquasantiera in marmo bianco, fatta scolpire da fra Andrea Rucellai nel 1464, con l’iscrizione: “Hoc opus fieri fecit fr. Andreas Oricellarius”.

Lungo le pareti della chiesa sono sistemati anche vari monumenti sepolcrali. Sul lato destro, nella prima arcata, tombe del senatore Ippolito Venturi (+1817) e di Maria Anna Testard Venturi (+1809). Sulla parete della navata di sinistra, nel primo arco (a destra dell’altare), monumento sepolcrale del giureconsulto Antonio Strozzi (+1523), fatto erigere da sua moglie Antonia Vespucci.
Il lavoro è di tre artisti: Andrea Ferrucci da Fiesole (Sarcofago in marmo nero), Silvio Cosini da Pisa (Madonna) e Maso Boscoli (Angeli).

Tornando alla navata di destra, nella seconda arcata, due tombe di marmo: a destra dell’altare quella della Beata Villana delle Botti, terziaria domenicana fiorentina (+1361), opera di Bernardo Rossellino (1451), con figura giacente sotto un baldacchino rialzato da due angeli; sull’altro lato dell’altare, una imitazione della tomba precedente, opera di Vincenzo Danti (1571), per il sepolcro del Beato Giovanni da Salerno, fondatore e primo priore del convento di S. Maria Novella. Il corpo del Beato Giovanni si trova ora sotto l’altare maggiore, mentre quello della Beata Villana è posto sotto l’altare della quarta arcata di sinistra (quello dei santi Cosma e Damiano).

Al quarto arco, ai lati dell’altare, tombe di Ruggero Minerbetti (1499) (a sinistra sopra i gradini). In una finta porta della sesta arcata è sepolto Giovanni Battista Ricasoli, vescovo di Pistoia (+1572). Il sepolcro è opera di Romolo di Taddeo da Fiesole. Nella parete destra della crociera, in alto, tomba di Tedice Aliotti, vescovo di Fiesole (+1336), di Tino da Camaino. Sempre in alto, verso l’angolo, tomba di fra Aldobrandino Cavalcanti, domenicano di S. Maria Novella, vescovo di Orvieto e vicario del papa a Roma (+1279) con arco gotico a bozze bianche e nere e, sotto, figura giacente del defunto tra due angeli. In basso, tomba di Giuseppe, patriarca di Costantinopoli, venuto a Firenze per il Concilio Ecumenico e morto qui nel 1439.
Il sepolcro reca un affresco con la figura del patriarca.