SANTA MARIA NOVELLA STORIA – NONA PARTE

Le Cappelle (Strozzi – Maggiore)

Cappella Strozzi. La seconda cappella, il cui patronato era di Filippo Strozzi, è dedicata agli apostoli Filippo e Giacomo. Gli affreschi, terminati nel 1502, sono di Filippo Lippi, e chiudono l’opera pittorica di questo artista.
Essi raffigurano scene della Vita di S. Filippo (parete destra) e di S. Giovanni Evangelista (parete sinistra), a cui la cappella era dedicata prima del patronato Strozzi. Sulle vele della volta: Adamo, Noè, Abramo e Giacobbe.

La vetrata della monofora sulla parete di fondo fu disegnata da Filippino Lippi, a completamento degli affreschi della pareti, con in alto una Madonna con Bambino e in basso i santi Giovanni Evangelista e Filippo.
Dietro l’altare si trova la tomba in porfido di Filippo Strozzi, opera di Benedetto da Maiano. Sopra la tomba Benedetto da Maiano ha posto una Madonna con Bambino in bassorilievo di marmo, attorniata da una ghirlanda di rose e quattro angeli in atto di volare. L’artista aveva scolpito per il monumento anche il busto di Filippo Strozzi, che la famiglia tenne nel suo palazzo fino al 1878, quando lo vendette al Museo del Louvre.

Cappella maggiore. La Cappella maggiore, dedicata alla Madonna Assunta, titolare della chiesa, era stata dipinta dagli Orcagna nel 1348. Nel 1357 òe pareti della cappella furono sciupate da un incendio causato da un fulmine. La tavola dell’Incoronazione della Madonna collocata sull’altare nel 1324 e attribuita a Ugolino da Siena o a Bernardo Daddi, si trova ora nella Galleria dell’Accademia.

L’altare attuale di marmi pregiati fu disegnato, come si è detto, da Enrico Romolo, direttore del restauro del 1860. Le sculture sono di Egisto Rossi, mentre il Crocifisso in legno posto sull’altare è del Giambologna e fu donato dall’Accademia delle Belle Arti quando fu costruito l’altare.
Il grande ciborio è ricco di tarsie di malachite e lapislazzuli. Il Cristo Risorto tra due angeli sul timpano della porticina fu dipinto su bronzo dorato da Giuseppe Fattori.

Sotto l’altare si trova l’urna con il corpo del Beato Giovanni da Salerno, fondatore del convento (+1243?). Nel paliotto di marmo bianco sono scolpite quattro figure allegoriche: Carità, Fortezza, Prudenza e Religione. Nei pannelli: S. Domenico che predica e il Beato Giovanni da Salerno che riceve la chiesa e il convento di S. Maria Novella dal Cardinale Ugolino.

Il coro ligneo fu composto da Giovanni Gargiolli da Settignano su disegno di G. Vasari, usando le spalliere intarsiate, già disegnate per questa cappella da Baccio d’Agnolo ed eseguite da Bartolomeo Baglioni (fine del sec. XV). Il grande leggio al centro, detto “badalone”, è della fine del sec. XVI.

Il ciclo degli affreschi è di Domenico Bigordi di Tommaso Ghirlandaio, che ebbe la collaborazione dei fratelli David e Benedetto, di Sebastiano Mainardi, del Granacci, del Bugiardini e per breve tempo del giovane Michelangelo Buonarroti, che all’epoca aveva quattordici anni, e di altri ancora. Nelle vele della grande volta sono dipinti i Quattro Evangelisti.

Le storie dipinte sulle pareti sono dedicate alla Vita della Vergine (parete di sinistra) e alla Vita di S. Giovanni Battista (parete di destra). Le vicende bibliche sono ambientate nella Firenze del ‘400 e anche le figure ritraggono personaggi contemporanei al Ghirlandaio. Lo stesso dicasi dei costumi, dell’abbigliamento e dell’arredamento. Nella parete di fondo, a sinistra della vetrata, dal basso: Giovanni Tornabuoni, committente delle pitture, Annunciazione di Maria, Miracolo di S. Domenico; a destra: Francesca di Messer Luca Pitti, moglie di Giovanni Tornabuoni, Giovanni Battista fanciullo che va nel deserto, Martirio di S. Pietro da Verona. Al di sopra delle vetrate, Incoronazione di Maria con Santi protettori di Firenze.

La grande vetrata a tre luci fu eseguita nel 1491 da Alessandro Agolanti su disegno di Domenico Ghirlandaio. A sinistra dal basso, stemma dei Tormabuoni, S. Domenico, S. Giovanni Battista, S. Pietro Apostolo. Nel centro, Fondazione della Basilica di S. Maria Maggiore di Roma (Madonna della Neve), Circoncisione di Gesù, la Madonna Assunta dà la cintola a S. Tommaso Apostolo. A destra: Stemma dei Tornabuoni, S. Tommaso d’Aquino, S. Lorenzo, S. Paolo Apostolo.